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Curiosità(attenzione: spoiler!)

Ecco alcune curiosità dal film "Il Maestro di Lingue"

La produzione ha potuto contare solo su un budget di 1.500 euro, tutte le spese vive sono state coperte da questa disponibilità. Gli attori e i tecnici non hanno ricevuto alcun rimborso

Il primo ciak è stato battuto a Perugia il 15 gennaio 2006, con una temperatura di -4 gradi e un vento gelido che sferzava la città. Le riprese si sono protratte per tutta l'estate, gli attori erano costretti a girare in abiti invernali anche con temperature di oltre 30 gradi.

La pre-produzione del film è iniziata nei primi mesi del 2005, quando si sono tenuti i primi incontri tra l'editore, l'autore e il regista, cominciando a definire quella che sarebbe stata la struttura del film

Tra agosto e settembre 2005 si sono tenuti i provini per individuare i tre protagonisti. Dopo una prima scrematura ai provini veri e propri sono arrivati circa 20 attori di compagnie umbre operanti sul territorio tra Spoleto e Perugia

Per due ruoli, uno da protagonista e un ruolo secondario, dopo aver girato una scena gli attori provinati sono stati sostituiti da altri due attori che, pur interessati al progetto, non avevano potuto prendere parte ai provini e che sono stati reclutati in tempi strettissimi

Il gatto Matisse era il gatto del regista. In alcune inquadrature si vedono fotografie incorniciate in cui il protagonista tiene in braccio il gatto cucciolo, in altre adulto. In realtà si trattava di fratelli appartenenti a due diverse cucciolate

 

Nel film appaiono una locandina e una copia del Corriere dell'Umbria, stampate per l'occasione dal giornale con i titoli richiesti dalla produzione

A riprese ormai concluse, la Società che si occupava dell'organizzazione per la presentazione del film, fece richiesta di inserire alcuni prodotti di aziende che avrebbero sponsorizzato l'evento. Per questo motivo è stata realizzata una breve scena in cui veniva inquadrato un distributore automatico di cibi e una bottiglia di vino della cantina Goretti di Pila (Pg).

La bottiglia dello sponsor è stata ripresa davanti un green-screen ed inserita digitalmente  in una inquadratura dove in corso di riprese era stata casualmente inserita una bottiglia di vino qualsiasi

Le riprese del film hanno richiesto in tutto circa 40 giorni spalmati in un anno e mezzo, essendo realizzato nel fine settimana e nel tempo libero

Il film è ambientato in inverno, le riprese come detto sono cominciate a gennaio e naturalmente l'abbigliamento degli attori era invernale. Alcune scene sono però state girate in piena estate e per esigenze di continuità gli attori hanno dovuto indossare cappotti e sciarpe. La scena in macchina prima dell'incidente è stata girata a fine giugno in una caldissima serata, i due attori indossavano giacconi e cappotti, i finestrini dell'auto erano chiusi e le luci davano ulteriore calore, per cui si resero necessari frequenti stop per consentire agli attori di rinfrescarsi e bere

Ognuno dei tecnici e collaboratori ha preso parte anche come comparsa o in piccoli ruoli. L'autore del libro Federico Castagner appare in commissariato come uomo in stato di arresto spinto da due poliziotti

La figura intenta a ricomporre il cadavere nei titoli di testa è il regista

L'attore Daniele Bartoli subì un infortunio facendo sport. La controfigura di Bekim fu Nicolò Cardini, un ginnasta che appare anche in foto e nel flashback come figlio della vittima che vediamo nei titoli di testa

Le scene di sbandamento dell'auto sono state realizzate da Davide Feliziani, un Agente istruttore di guida presso la Scuola di Polizia di Spoleto

Tutti i poliziotti che compaiono in uniforme sono veri agenti di polizia, mentre quelli con la pettorina sono comparse

Nella scena in cui gli amici si ritrovano per un aperitivo, il personaggio di Daniele arrivando in ritardo entra trafelato, indossando degli occhiali da vista che toglie subito. Quegli stessi occhiali erano già stati indossati in una scena precedente e una successiva a quella situazione girate molti mesi prima e nel frattempo l'attore aveva cambiato montatura, per cui gli occhiali non avevano lenti. L'escamotage di farli tenere inquadrato da lontano e togliere e mettere in tasca mentre siede sul divanetto ripreso da vicino ha salvato la continuità

Salvo una, tutte le comparse nei ruoli di corridori e poliziotti nel parco erano atleti di una palestra di boxe di Spoleto. Quelli nei ruoli di poliziotti sono stati addestrati per due ore prima del ciak da Michele Zicavo un Agente istruttore della locale Scuola di Polizia

Nel libro l'auto che rimane distrutta nell'incidente è una Spider. Non potendo disporre di una macchina del genere, è stata utilizzata una vettura destinata alla demolizione, facendo una piccola variazione alla sceneggiatura: nel libro il proprietario della vettura risulta maniaco per il suo gioiellino, mentre nel film diventa un automobilista assolutamente disinteressato allo stato della sua macchina

Nelle intenzioni per la scena del cappottamento doveva essere buona la prima. L'auto era stata posizionata sul pianale inclinato di un carro attrezzi e all'azione doveva essere sganciata. Invece di cappottare la macchina ha preso una traiettoria ed è finita sulle proprie ruote nel torrente vicino. E' stata successivamente recuperata, messa sul ciglio del dirupo e rovesciata da quattro persone che l'hanno sollevata a mano

La scena in cui Daniele chiama il suo amico e viene interrotto dalla segretaria interpretata da Loredana Torresi (anche cantante del brano nei titoli di coda, scritto per lei dal Maestro Paolo Ciacci) è stata inizialmente girata con un altro attore, poi sostituito d'urgenza da Maurizio Maurizi che ha rigirato la scena. In realtà Maurizio Maurizi e Loredana Torresi non si sono mai incontrati sul set

La lingua inquadrata in alcune scene è una lingua di maiale, il sangue è in realtà colorante alimentare e sciroppo di zucchero

Il locale in cui si rifugia il Maestro in fuga era completamente vuoto, vista la mancanza di fondi è stato "arredato" utilizzando un vecchio materasso destinato alla discarica, alcuni scaffali ricostruiti con delle assi messe tra due scale e coperti da teli semitrasparenti, damigiane, una vecchia bicicletta e molte scatole di cartone trovate piegate accanto ad un cassonetto della carta e ricomposte per l'occasione

Il cappottamento dell'auto è stato ripreso da quattro telecamere dello stesso modello, tre piazzate a valle della scarpata, una su braccio telescopico con cestello. Tuttavia nel montaggio sono state utilizzate solo le riprese di tre delle quattro telecamere, poiché l'operatore della quarta aveva cambiato di propria iniziativa le impostazioni  della macchina per cui l'immagine era totalmente sgranata ed inutilizzabile

Nelle scene del carcere, oltre ad alcune comparse reclutate per l'occasione, hanno preso parte anche veri Agenti di Polizia fuori servizio. Due di questi erano in divisa da polizia penitenziaria e nella scena conducono un piccolo gruppo di detenuti alle celle, un altro Agente compare invece nei panni di un detenuto

Nella scena dell'inseguimento a piedi lungo le scalette dell'Acquedotto a Perugia, il protagonista rimase vittima di uno strappo muscolare, in alcune inquadrature fu sostituito da Federico Castagner

Nel corso della ripresa all'interno dell'ambulanza, le urla della comparsa in abiti da operatrice del 118 hanno allarmato un residente nei pressi del capannone in cui era allestito il set che stava intervenendo in suo soccorso, salvo essere rassicurato che si trattava di finzione scenica

La locandina stampata appositamente per il film e messa accanto ad un'edicola chiusa, sebbene lo spazio fosse delimitato da nastri  e nonostante la presenza di materiali di ripresa, ha destato allarme in un paio di persone che hanno telefonato in Questura per chiedere notizie sul Serial Killer di cui parlava il titolo

Nel finto Commissariato si vede una foto del Presidente della Repubblica C.A. Ciampi. In realtà nel corso delle riprese Ciampi aveva terminato il mandato ed era stato eletto Giorgio Napolitano, ma nella scenografia è stata inserita la foto del presidente in carica al momento del primo ciak. Le bandiere italiana e europea sono state prestate da un Liceo spoletino

L'uomo fotografato nella locandina del film è uno dei produttori esecutivi, Daniele Villa

I set de "Il Maestro di Lingue"

(attenzione: spoiler!)

Il negozio del protagonista era il vero negozio di Federico Castagner, commerciante e autore del libro. Il negozio era ubicato in via Calderini a Perugia, le riprese si sono svolte in fretta perché il negozio si sarebbe trasferito entro breve e sarebbe stato smantellato. Quando è stato necessario rigirare una scena non riuscita di un dialogo tra il protagonista e la commessa (scena cui appariva in un cameo Fabio Melelli), è stata utilizzata una parte di scena girata nel negozio e la parte di dialogo con il protagonista è stata riambientata in automobile, come conversazione telefonica.

Le strade percorse dal protagonista per raggiungere la propria auto sono Corso Vannucci, via dei Priori, scale mobili e parcheggio Pellini

Il locale in cui avviene il primo incontro tra il protagonista e il Commissario è l'Osteria del Matto, in piazza del Mercato a Spoleto, alla sequenza ha preso parte in un ruolo cameo Elisa Alunni

L'abitazione della prima vittima che vediamo nel film è stata ambientata unendo riprese fatte in diversi luoghi:

  • gli interni dell'abitazione sono a Spoleto in un appartamento di un palazzo moderno, proprietà dei due attori che interpretano la prima vittima e il medico legale

  • il cortile dove sono assiepati i curiosi e la polizia è il cortile del Vescovado di Perugia, con accesso in piazza Cavallotti;

  • la scala in cui i due protagonisti incontrano Walter Novellino e Claudio Sabelli Fioretti (nei ruoli-cameo rispettivamente del vicequestore e questore) si trova in un palazzo di via del Verzaro a Perugia. Nello stesso palazzo è stata girato il breve flashback con Giovanna Casagrande, nella parte della vittima seduta alla scrivania. Dello stesso palazzo è il portone d'ingresso in cui è ambientata l'abitazione del protagonista

 

L'abitazione del protagonista è a Spoleto, in piazza del Mercato, l'appartamento all'epoca disabitato è di proprietà di una antiquaria che ha fornito anche alcuni degli arredi, oltre quelli già presenti. La stessa proprietaria ha prestato i locali della Galleria Antiquaria all'epoca sita in via Mameli, a Spoleto, dove è stato girato il cameo di Elio Pandolfi nella veste di una delle vittime del serial killer

L'ufficio da cui Daniele, l'amico del protagonista, lo chiama per informarlo dell'appuntamento per la sera è in realtà l'ufficio del titolare di uno studio tecnico di Spoleto, dove in un'altra stanza è stata ambientata anche la redazione del Corriere dell'Umbria, da cui Gioia Macchi telefona al protagonista. La porta con il logo del Corriere dell'Umbria è la porta della vera redazione del giornale a Spoleto. Le scene sono state girate la prima al mattino, la seconda nel pomeriggio

L'abitazione della signora Miliocchi, altra vittima interpretata da Rosy Ruggiero, è la vera abitazione dell'attrice che, "quasi centenaria", ha messo a disposizione casa propria per evitare di doversi spostare. Si trova a Spoleto, in piazza della Genga a pochissimi passi dalla casa del protagonista

Il locale dove il protagonista incontra gli amici Enrico, Daniele, Michele e Gianni era una discoteca ora chiusa, La Tartaruga, in pieno centro storico a Spoleto

Il luogo di appuntamento in cui il protagonista sale sull'auto di  Enrico è piazza Collicola a Spoleto, il tragitto in macchina comprende alcune vie di Spoleto. Il parcheggio dove il gruppo di amici si divide per salire in macchina è sempre a Spoleto, un piazzale alle spalle della scuola media A.Manzoni

Le sequenze dell'incidente sono state girate in buona parte nella zona industriale S.Chiodo a Spoleto, mentre la scenda del cappottamento dell'auto è stata girata in località Pontebari, sempre a Spoleto, lungo il torrente Marroggia

L'ospedale in cui il protagonista si risveglia e da cui esce furtivamente dopo l'incidente è stato ambientato nei locali dell'infermeria del convitto INPDAP di Piazza Campello a Spoleto

La scena del ristorante di Mimmo (interpretato in un cameo da Valter Corelli) in cui il commissario Giacchera e il protagonista cenano, è stata girata presso La Cantina de' Corvi, a Spoleto

Le sequenze del dopocena sono realizzate tra Spoleto (l'avvistamento del sospetto è girato in via Quinto Settano, via degli Scaloni e il terrazzo dell'Istituto delle Maestre Pie Filippini) e Perugia (piazza IV Novembre, via Baldeschi, via Appia/scalette dell'Acquedotto, corso Garibaldi e un cortile privato sempre a corso Garibaldi). L'esterno dell'abitazione della vittima (interpretata in un cameo da Simona Marchini), è stata girata presso la casa e anche sede del Centro Culturale del pittore Manuel Campus, nella frazione spoletina di Bazzano Inferiore


Nella stessa casa di Manuel Campus a Spoleto è stato ambientato sia l'interno dell'abitazione della vittima interpretata da Simona Marchini, sia l'interno dell'abitazione della prima vittima, che si vedrà in un flashback durante la confessione del Maestro

Il Commissariato di Polizia è stato ricostruito a Spoleto, in via Nuova, nei locali dell'Associazione Commercianti, a questa sequenza ha preso parte in un ruolo cameo Fabrizio Ravanelli, nella parte di un poliziotto intento a realizzare l'identikit del sospetto

Il vicolo in cui Bekim, interpretato da Daniele Bartoli, bussa alla porta sul retro del negozio del protagonista, è stata girata in via Sant'Alò a Spoleto, poiché il vero negozio non disponeva di uscite sul retro

La breve scena in cui Gioia Macchi, interpretata da Mara Fraticelli, mangia uno snack accanto ad un distributore automatico appositamente collocato, è stata girata nel capannone di una Società di stampa pubblicitaria, in una zona industriale fuori Perugia, poiché la Ditta che gestiva questi distributori avrebbe poi sponsorizzato la serata di presentazione del film

Il rifugio del Maestro è stato ambientato sempre a Spoleto in un locale commerciale vuoto, in via Sant'Alò

Il parco in cui il Maestro aspetta il Commissario è il Parco Chico Mendez di Spoleto. Nello stesso parco è stata girata la breve scena in cui il Maestro ascolta le conversazioni radio della Polizia

Le sequenze in movimento dell'ambulanza sono state girate nella zona industriale Santo Chiodo di Spoleto, mentre le scene all'interno dell'ambulanza sono state girate nel capannone della Croce Verde di Spoleto, che aveva fornito il mezzo

La corsia e la camera di ospedale dove viene ricoverato il Commissario era il vecchio reparto di odontoriatria dell'ospedale Monteluce, edificio ora demolito. A questa sequenza ha preso parte Ilario Castagner nel ruolo cameo del chirurgo

Il carcere della scena finale è stato realizzato girando in diversi ambienti:

  • la cella del Maestro è una delle celle di sicurezza della Questura di Perugia, dove si trova anche la sala monitor mostrata nella sequenza;

  • le scene nel cortile in cui si incontrano il Commissario e il direttore del carcere, i corridoi degli uffici, il cortile per l'ora d'aria, le scale interne, la sala mensa del carcere sono state girate nel convitto INPDAP di piazza Campello a Spoleto;

  • l'ultima sequenza ambientata nelle docce del carcere, cui ha preso parte anche Serse Cosmi in un cameo, è stata realizzata nello spogliatoio ospiti del vecchio palazzetto dello Sport di Spoleto

"L’essenza del cinema è il montaggio. È la combinazione dei momenti delle emozioni umane messe in immagine e formanti una sorta di alchimia"


Francis Ford Coppola

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